Delhi, 30 milioni di abitanti. Tuk tuk, risciò e un lungo elenco di altri veicoli (e animali!) sfrecciano per le strade. E ognuno di questi (ok, forse non gli animali) suona compulsivamente il clacson per avvertire gli altri della propria presenza e rivendicare il proprio diritto di precedenza. Per esperienza personale, dopo un paio di giorni probabilmente non ci farete più tanto caso, ma qualora doveste trovarvi sull’orlo di una crisi di nervi, questo articolo potrebbe fare al caso vostro!

Se state ancora leggendo l’articolo significa che, probabilmente, sentite il bisogno di staccare dal caos della capitale indiana e immergervi in un mondo lontano, dove sovrani e dignitari riposano circondati dalle acque del Paradiso e immersi in una lussureggiante vegetazione di alberi di mango, limone, gelsomino e neem…

IL MAUSOLEO DI HUMAYUN
1556. Humayun, secondo sovrano della dinastia Moghul e bisnonno del grande Shah Jahan, noto in tutto il mondo per la realizzazione del Taj Mahal, perde la vita in un incidente a Delhi.
La moglie, Haji Begum, inaugurando una tradizione che culminerà 70 anni dopo con la realizzazione del mausoleo più famoso di tutti i tempi, decide di costruire una impressionante tomba monumentale per il proprio amato.
Il risultato è uno dei migliori esempi che la grande architettura Moghul ci ha lasciato: uno splendido Charbagh, giardino a quadrilatero di origine persiana, è solcato da placide fontane rappresentanti i quattro fiumi del paradiso islamico.
Proprio al centro dell’etereo giardino svetta, al di sopra di un’imponente piattaforma in arenaria rossa, il luogo dell’eterno riposo di Humayun, impreziosito da una bellissima cupola bianca che si perde tra le nuvole…




Entrare all’interno del mausoleo è un vero e proprio viaggio introspettivo: dalla luce accecante del mezzogiorno ci immergiamo in una penombra crescente, come se dal caos del mondo esterno volessimo racchiuderci in noi stessi.
Lo spoglio ambiente interno, con le sue impressionanti decorazioni murarie e i misteriosi giochi di luce, è un invito all’immaginazione: l’ambiente si riempie, come se tornassimo all’epoca Moghul, di sontuosi tappeti, di sfarzoso mobilio, di drappi e tendaggi che celavano la tomba del sovrano, tutto avvolto da una cortina di vaporoso incenso…
LA TOMBA DI ISA KHAN
Ma il mausoleo di Humayun non è di certo l’unica meraviglia dell’area! Il sito monumentale, dichiarato Patrimonio UNESCO, contiene decine di edifici, destinati prevalentemente ad accogliere le spoglie di personalità importanti dell’impero Moghul (ma anche di periodi ben più antichi).
Pensate che il complesso, in virtù della sua importanza e per l’impressionante numero di tombe presenti, ha preso con il tempo il nome di Dormitorio dei Moghul!
Tra tutti i mausolei presenti, profondamente immerso nella tranquillità di un lussureggiante giardino, sorge il complesso della tomba di Isa Khan, nobile di origine afghana alla corte dei sovrani che allora dominavano l’area, ben prima dello splendore del periodo Moghul.



L’edificio, di forma ottagonale e riccamente decorato nelle sfumature e toni del blu, è un anticipo delle meraviglie che vi aspetteranno all’interno di un altro dei grandi polmoni verdi di Delhi, i Lodhi Gardens, cui abbiamo dedicato un articolo!
Un piccolo consiglio per gli amanti della fotografia: non limitatevi alla sola tomba, ma esplorate anche la vicinissima moschea e percorrete il muro perimetrale! Vi si offriranno diversi scorci del mausoleo da prospettive sempre diverse e ugualmente affascinanti.



LA TOMBA DI AFSARWALA
La fitta vegetazione del complesso cela tantissimi altri punti di interesse, come la bellissima moschea e tomba di Afsarwala, caratterizzata da colori che la rendono particolarmente affascinante soprattutto al tramonto!

L’identità delle persone che trovano riposo nel mausoleo rimarrà per sempre ignota, ma diverse ipotesi sembrano confermare una loro discendenza persiana, come del resto diverse personalità di spicco dei primi anni del dominio Moghul.
Le immutabili e silenziose pietre delle tombe
rimbalzano echi, voci, storie lontane
Storie di conquista, di dominazione, di potere,
ma anche di affetto e amore.
SUNDER NURSERY
Se ancora non siete storditi dalla bellezza e dalla profonda tranquillità che aleggia tra gli imponenti mausolei del complesso di Humayun, sappiate che vi basterà attraversare la strada (oppure no, se passate dal museo, ma quello ve lo dirò in fondo all’articolo) per godere di un’altro bellissimo giardino intriso di meraviglie: il parco Sunder Nursery.

Creato durante la dominazione britannica come vivaio per la crescita di piante ornamentali e sperimentali, è recentemente rinato sotto la spinta della riscoperta dei tesori dell’Impero Moghul: l’area, che è infine stata aggiunta al perimetro della Tomba di Humayun come Patrimonio Unesco dell’Umanità , contiene altri pregevoli esempi architettonici del genio dell’epoca (XVI secolo), oltre a un’impareggiabile biodiversità animale e vegetale.
Un connubio tra natura e storia unico al mondo!
Tra le innumerevoli meraviglie custodite all’interno del giardino, spicca per bellezza una vera e propria rarità nell’area metropolitana di Delhi: l’unico stagno di fiori di loto risalente al XVI secolo sopravvissuto fino ai giorni nostri!
Contribuisce al suo fascino l’intelligente posizionamento: trovandosi su una piccola collina, il piccolo specchio d’acqua rimane invisibile agli occhi dei visitatori, fino a quando non ce lo si trova dinnanzi!
Ed ecco che le meraviglie contenute in questo affascinante scrigno d’acqua si rivelano ai nostri occhi: un tappeto color smeraldo cela la superficie dello stagno, mentre vivide macchie di colore punteggiano la distesa di carnose e lussureggianti foglie. Una tela dipinta da un’invisibile artista!

La vera e propria star della Nursery è però la tomba Sunder Burj e la sua meravigliosa fontana: analogamente a quanto accade per il sito monumentale di Humayun, anche in questo caso la simbologia è chiara.
I giardini circostanti l’edificio sono un evidente richiamo al paradiso islamico, e credeteci, in questo caso l’impressione è davvero quella di trovarsi in un luogo dal sapore quasi onirico, intriso di spiritualità e pace.





Il forte legame del monumento con il paradiso e la volta celeste è ancora più forte e impattante all’interno: volgendo lo sguardo verso l’alto, sopra di noi si spalancano il cielo e le stelle del firmamento!

La luce filtra debolmente tra le fessure dei Jali
gli astri risplendono sopra di noi,
silenziosi e immutabili,
legati per sempre alla dura pietra della volta.
Usciti dalla serena e profonda tranquillità del Sunder Burj, il vastissimo giardino è tutto da scoprire! Tantissimi animali, fiori dagli abbacinanti colori e vere e proprie foreste ci aspettano. E chissà , nel profondo della vegetazione potremmo scorgere rovine di un fastoso passato…
Qualche consiglio…
- Il complesso della Tomba di Humayun (insieme al recentissimo museo annesso) e l’area della Sunder Nursery rappresentano un unico grande sito monumentale, che potete scoprire in vari modi. Potete infatti acquistare i singoli biglietti per le diverse attrazioni o prendere in considerazione il ticket cumulativo, risparmiando sul prezzo di acquisto!
- Se comprate il ticket complessivo, dedicate un po’ di tempo alla visita del museo della Tomba di Humayun, non vi richiederà troppo tempo e vi fornirà spunti interessantissimi per la visita! (oltre a fornirvi un po’ di sollievo dal caldo impietoso della capitale).
- Dedicate all’esplorazione dell’intero sito almeno una mezza giornata: le cose da vedere sono davvero tante e non vorrete perderne nemmeno una!
Avete qualche ora da spendere dopo la visita della tomba giardino e vi serve ispirazione? Date un’occhiata al nostro articolo su Khari Baoli, il mercato delle spezie più grande dell’Asia!