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Tunisi: un viaggio nei cinque sensi della Medina

Entrare nella Medina di Tunisi è come trovarsi di fronte a un intricato labirinto e decidere di entrarci. Misterioso ma invitante allo stesso tempo

Tunisi
Silenziosamente surreale di sera, 
un frastuono di suoni e odori quando splende il Sole.
Mille scalpelli battono incessantemente il metallo,
l’aroma di mille spezie si scontra, si unisce e si trasforma
nelle fragranze di mille profumi,
nell’odore di mille scarpe in cuoio,
nel voluttuoso fumo dei narghilè,
nel vapore che sale dai bollitori del tè.

Un misto di curiosità e aspettativa verso l’ignoto ci accompagna quando superiamo la maestosa Bab El Bahr, enorme e simbolica porta che separa l’antica Medina di Tunisi dalla Ville Nouvelle, e ci troviamo di fronte a tre minuscoli e affollatissimi passaggi tra gli edifici.

Entrare e mescolarsi alla folla è come essere risucchiati in un mondo a sé, fatto di ordinato caos.

Ordinato perché tutti hanno un proprio posto, un proprio ruolo, tutti fanno ciò che devono fare, ma per arrivarci non seguono una linea retta, fanno mille deviazioni.

Un gatto cui dedicare una piccola carezza, un invitante té fumante alla menta, un souk pieno di erbe e spezie, l’amico con cui fermarsi a parlare e contrattare, doversi schiacciare contro le mura dei vicoli in attesa che l’ennesimo carretto ricolmo di merce passi a una velocità folle…

Tutto è una meravigliosa distrazione, e arrivare dalla parte opposta della Medina senza che siano capitati mille imprevisti e senza aver comprato qualcosa è pressoché impossibile.

Ma va bene così, è anche questo il fascino di questo meraviglioso labirinto fatto di uomini, delle loro storie e delle loro sfide quotidiane.

LA VISTA

La Medina è uno di quei posti in cui tutti i cinque sensi sono continuamente esaltati ed eccitati.

La vista è bombardata dai colori e dalle migliaia di oggetti che riempiono i souk, dagli sfavillanti toni degli abiti e dei tessuti in vendita, dai colori delle erbe e della frutta secca…

E ancora, dal continuo affaccendamento delle persone, dalle impressionanti decorazioni degli edifici e dei loro meravigliosi portali, i cui vivaci colori e decorazioni nascondono altrettanti affascinanti significati…

Il giallo e il verde, colori tradizionali che rimandano alla tradizione islamica, si alternano al blu acceso, utilizzato solo in tempi più recenti nella decorazione delle porte.

Ma sono le decorazioni, spesso realizzate con chiodi in ferro, a vantare un’impressionante varietà di significati!

Guardandoci intorno è possibile riconoscere il simbolo di Tanit, divinità cartaginese della fertilità, la stella di Davide, la croce cristiana, il mihrab (nicchia di preghiera rivolta verso La Mecca), la mezza luna ottomana, il pesce e la mano di Fatima!

L’UDITO

E poi i suoni.

Le urla e i richiami dei commercianti, il ticchettio instancabile di martelli e scalpelli che incidono il metallo, le ruote dei carretti sui lastroni di pietra millenari, il vociare delle persone che percorrono instancabilmente i vicoli e i souk, il richiamo alla preghiera amplificato dai minareti che emergono dalla selva degli edifici che ci circondano.

Ma anche il silenzio, profondo, che ci avvolge girato un angolo e imboccato uno dei tantissimi passaggi laterali che si inoltrano nelle viscere del quartiere.

O ancora, il desolato silenzio che aleggia per i vicoli della Medina al calar della sera, interrotto di tanto in tanto dal ribollire dei narghilè di persone intende a guardare una partita di calcio…

GUSTO E OLFATTO

Se desiderate invece farvi travolgere da una vera e propria esplosione di odori e sapori locali, non esitate a tuffarvi nei vari souk: segnatevi il souk El Attarine per le essenze, i profumi, gli incensi e i cosmetici, mentre il souk El Blat per le erbe e le piante medicinali.

Pensate che la preparazione e la vendita dei profumi era (ed è tuttora) un’attività talmente importante da dedicarle un posto d’onore: El Attarine è infatti adiacente alla Moschea Zitouna, la più importante e antica dell’intera città!

IL TATTO

Fino a qui nulla di strano, nell’immaginario collettivo entrare nella Medina e nei suoi souk equivale a immergersi in un mondo fatto di suoni, colori, odori e sapori. Ma il tatto?

Noi, personalmente, abbiamo trovato impossibile non scorrere le dita sulle centinaia di chiodi che decorano in maniera impressionante i portoni dei palazzi.

O ancora, passare le mani nelle trame e nei nodi di meravigliosi tappeti, scorrere le dita su meravigliosi tessuti e apprezzarne la fattura! E perché no, perdere la cognizione del tempo accarezzando uno dei tantissimi abitanti felini della Medina!

Questo, almeno fino a ora, potrebbe tranquillamente essere l’articolo più caotico che abbiamo scritto.

Ma, in fin dei conti, è giusto così. Rappresenta perfettamente l’idea che ci siamo fatti della Medina di Tunisi.

E sapete qual è il modo migliore per sperimentare al meglio questa sensazione di meraviglioso caos?

Vagare senza meta tra i souk e i vicoletti! Siamo sicuri che vi fermerete a ogni angolo, su ogni singola lastra della pavimentazione e davanti a ogni portone, sempre che nel frattempo non vi siate messi a rincorrere l’ennesimo gatto solo per scattargli una fotografia!

P.S. Siccome sappiamo che lasciarsi andare e vagare senza meta in un luogo che non si conosce a fondo può non essere per tutti, ecco una mappa con alcuni punti salienti da non perdere durante la vostra visita nella Medina!

La tua prossima destinazione è Tunisi, e hai intenzione di programmare un tour fuori città da fare in giornata? La Tunisia ha da offrire moltissimi centri e luoghi di interesse nella sua parte settentrionale e costiera: leggi il nostro articolo a riguardo per saperne di più!

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